L’Italia è un paese da camminare e forse solo attraverso il turismo lento e il pellegrinaggio è possibile coglierne il fascino e la bellezza. Paesaggi mozzafiato, percorsi naturali per cammini che non sono solo spostamenti da un luogo all’altro, ma anche una metafora di scoperta e crescita interiore. Seguendo questo proposito, nelle piazze della città di Fidenza Paolo Mieli, Lino Zani, Don Giordano Goccini, Saverio Tommasi, i giovani ragazzi della community Cammini D’Italia e altri illustri ospiti, hanno affascinato, durante il Francigena Fidenza Festival appena concluso, hanno affascinato gli ascoltatori con interessanti racconti legati alla storia della via Francigena e al mondo delle camminate.
La buona riuscita del festival e il suo grande successo è dovuto in gran parte al grande lavoro svolto dall’Amministrazione comunale che ha collaborato e sostenuto la società di Pirene durante l’organizzazione. Ognuna delle giornate del Festival, sono iniziate all’insegna di diverse camminate con l’obiettivo di valorizzare proprio quel tratto della via Francigena legato al territorio di Fidenza. Moltissimi gli ospiti che hanno animato la gran parte degli incontri culturali a partire da Giorgio Genta, responsabile “digitalizzazione del sentiero Italia Club Alpino Italiano”, Carlo Marroni, giornalista, editorialista de Il Sole 24ore e romanziere, e Francesco Carrassi già direttore “La Nazione” e attualmente Direttore della nostra testata.
Grande spazio è stato dato anche a tematiche legate ai problemi che affrontano quasi quotidianamente in termini di mobilità, le persone con limitata capacità motoria, quali ad esempio le barriere architettoniche. Così Paolo Leone (Vorrei Prendere il Treno), Paola Mattioli (Fondazione Bambini Autismo), Daria Fratta (Terzo tempo con Lorenzo), Umberto Guidoni (Anmic) hanno raccontato come dovrebbe essere davvero una società aperta a tutti.
Il Francigena Fidenza Festival ha pensato anche ai più piccoli, tanto che per il loro divertimento, senza dimenticare che sin dal Medioevo non c’era pellegrino senza mantello, ha allestito il laboratorio “Costruiamo insieme il mantello del pellegrino“, organizzato da Rebecca Cassi e Donata Benedetto.
Un Festival in grado di raccontare e ripercorrere simbolicamente, lungo questa Via da Canterbury a Roma, le tappe di quel viaggio compiuto nel 990 dal vescovo Sigerico. E dei tanti pellegrini che lungo i suoi sentieri s’imbarcavano per la terra Santa. Uno straordinario itinerario di 3.200 chilometri che rinnova il fascino del passato e conosce nuovi protagonisti e narrazioni proprio attraverso il Francigena Fidenza Festival. Senza dimenticare il gusto di quell’enogastronomia parmense vanto del territorio, che ha avuto il suo clou nell’ultima giornata di Festival con la cena dei 100 nella bellezza del cortile del Palazzo Comunale