ANCHE I CANI SENTONO LO STRESS UMANO

Uno studio evidenzia come i nostri amici a quattro zampe non hanno bisogno di segnali visivi o acustici per percepire lo stress umano.

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Francesca Danila Toscano
ANCHE I CANI SENTONO LO STRESS UMANO

Uno studio evidenzia come i nostri amici a quattro zampe non hanno bisogno di segnali visivi o acustici per percepire lo stress umano.

Sappiamo bene che gli animali, i cani in particolar modo, riescono ad avvertire odori che noi umani non sentiamo. Ma a quanto pare, i nostri amici pelosi non si fermano semplicemente agli odori, sono capaci persino di riconoscere lo stress delle persone attraverso il sudore e il respiro. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori della Queen’s University di Belfast, in Irlanda del Nord, guidato da Clara Wilson e Kerry Campbell presso la School of Psychology.

I risultati dello studio sono stati pubblicati il 28 settembre 2022 su Plos One. Ha coinvolto quattro cani di Belfast di razze differenti: Treo, Fingal, Soot e Winnie, insieme a 36 persone, a cui sono stati raccolti campioni di sudore e respiro prima e dopo aver fatto eseguire loro un difficoltoso test di matematica. In ogni sessione, a ciascun cane sono stati consegnati campioni sia “rilassati” sia “stressati” di una persona, ritirati a semplicemente quattro minuti di distanza.

I volontari hanno comunicato i loro livelli di stress e i ricercatori hanno preso i campioni esclusivamente da persone in cui la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca della persona erano aumentate.

“I risultati dimostrano che noi, come esseri umani, quando siamo stressati produciamo odori diversi attraverso il sudore e il respiro e i cani possono distinguerli dal nostro odore quando siamo rilassati, anche se è di qualcuno che non conoscono. La ricerca evidenzia che i cani non hanno bisogno di segnali visivi o audio per annusare lo stress umano” dichiara la Wilson riguardo l’utilità dello studio.

Tutto ciò ovviamente potrebbe avere risvolti importanti nell’addestramento di cani da servizio e anche per i cani da terapia, quest’ultimi infatti, vengono spesso affiancati ad esempio alle persone con disturbo da stress post-traumatico (Ptsd), e attualmente vengono addestrati a rispondere principalmente a stimoli visivi.

“Aiuta anche a fare più luce sulla relazione uomo-cane e aggiunge elementi essenziali alla nostra comprensione di come i cani possono interpretare e interagire con gli stati psicologici umani. Lo studio ci ha reso più consapevoli della capacità di un cane di usare il naso per vedere il mondo. Riteniamo che questo studio abbia davvero sviluppato la capacità dei cani coinvolti nello studio di percepire un cambiamento nelle emozioni a casa” continua la Dott.ssa.

E infine la Wilson aggiunge: “Lo studio ha rafforzato per noi il fatto che i cani sono animali altamente sensibili e intuitivi e c’è un immenso valore nell’usare ciò che sanno fare meglio: annusare!”.