Storia, tradizione e qualità ma anche fiore all’occhiello nazionale e internazionale che affonda le sue radici nella bella Trinacria. A Raffadali, comune dell’entroterra siciliano della provincia di Agrigento, sorge la piazza principale del mercato e del commercio della tignosella. Nomignolo? Soprannome? Vezzeggiativo? Niente affatto! Con questo sostantivo viene indicato in gergo il frutto non sgusciato del pistacchio. A sancire questo importante primato fu, nel 1987, il Congresso Nazionale del pistacchio. Niente di nuovo sotto il sole anche se, nell’immaginario collettivo, quando si parla di pistacchio si pensa tendenzialmente e subito a Bronte. In realtà, dati e documenti storici alla mano, la prima diffusione in Sicilia di questo albero da frutto sembra sia avvenuta nelle zone di Agrigento e Caltanissetta, territori peraltro caratterizzati dai substrati calcarei. Ancora oggi, i numerosi terreni agricoli censiti nei comuni limitrofi quali ad esempio Joppolo, Santa Elisabetta, San Biagio Platani, Sant’Angelo Muxaro, Cianciana, Cattolica Eraclea, Agrigento, Favara, Casteltermini, Racalmuto, Aragona e Santo Stefano Quisquina, sono coltivati da agricoltori di Raffadali, ragion per cui i loro prodotti vengono assimilati come prodotti raffadalesi.
Ma anche libri di storia, studi botanici e addirittura molti riferimenti letterari parlano del pistacchio di Raffadali, oggi eccellenza siciliana sinonimo di sacrifici, lavoro, qualità, prelibatezza ma anche di DOP e di dimensione internazionale. Infatti da alcuni mesi i primi quantitativi del pistacchio di Raffadali stanno facendo furore in Italia e all’estero, sia sgusciato che in guscio, anche in ristoranti, gelaterie e pasticcerie. Da ultimo, non per ordine di importanza, il frutto raffadalese è sempre più apprezzato nel lontano Oriente, Corea del Sud e Giappone oltre che in Francia e in Germania.
Del resto la maestria dei coltivatori nella cura dei pistacchieti e nel rispetto delle tradizioni e culture locali nonché la salubrità dell’ambiente sono il valore aggiunto di questo prodotto che possiede qualità uniche. Senza dimenticare che qui tutto viene fatto seguendo il naturale corso delle stagioni e i ritmi sono imposti dalla natura che ne detta anche tutte le fasi. La raccolta manuale, a partire dalla seconda decade di agosto, la smallatura delicata e la successiva stagionatura al sole ne caratterizzano il forte legame con i ritmi lenti e rispettosi dell’ambiente e, nonostante l’allarme siccità e le temperature record di questa estate, per il momento, si registra una costante regolarità dal punto di vista agronomico per questa coltivazione che possiede anche ottimali caratteristiche salutari. Nell’ambito di un’alimentazione equilibrata, infatti, il consumo di pistacchi è molto importante per le tante proprietà curative che possiede. Prima tra tutti la promozione di una migliore salute cardiovascolare grazie alla presenza in questo alimento di acidi grassi mono e polinsaturi di elevata qualità. Inoltre, grazie all’abbondante contenuto di Vitamina E ed antiossidanti, i pistacchi favoriscono la protezione del sistema vascolare e possono contribuire significativamente alla riduzione della pressione nel sangue, rivelandosi un’ottima arma per combattere l’ipertensione.
Dunque non resta che provare il pistacchio di Raffadali.