IL RILANCIO DEI BORGHI INIZIA DA UNA PAGNOTTA

I progetti inclusivi della “Comunità de pazzi”, le iniziative imprenditoriali e culturali a Km zero per contrastare lo spopolamento dei borghi.

TURISMO
Francesca Tomassini
IL RILANCIO DEI BORGHI INIZIA DA UNA PAGNOTTA

I progetti inclusivi della “Comunità de pazzi”, le iniziative imprenditoriali e culturali a Km zero per contrastare lo spopolamento dei borghi.

Sostenibilità e inclusione, un binomio perfetto per creare indotto economico e sociale e tentare di salvare otto borghi (Civitella del Lago, Morre, Cerreto, Morruzze, Acqualoreto, Collelungo, Scoppieto), quelli che gravitano intorno al comune di Baschi, dallo spopolamento. Mente e cuore della missione la Cooperativa di Comunità de Pazzi,   una realtà nata nel 2021 dall’iniziativa di un piccolo gruppo di abitanti del comprensorio, che sta mettendo a punto una serie di azioni incentrate sul capitale umano locale. Perché, come sottolineano loro stessi, il Km zero, sia culturale che produttivo, non rimanga un concetto astratto.

A questo proposito, fra le prime iniziative che la cooperativa ha messo in campo, c’è la ristrutturazione del vecchio forno di Civitella del Lago. Luogo mitico per qualsiasi civitellese, custode di una tradizione tramandata di padre in figlio, protagonista, con i suoi prodotti, della quotidianità e degli eventi che hanno segnato, nel bene e nel male, la vita del borgo e dei suoi abitanti, il pane del forno Giuliano, e di suo padre e di suo nonno prima di lui, ha sfamato nel corpo e nell’anima intere generazioni divenendo vero e proprio patrimonio della tradizione cittadina. E oggi, riprende vita. Nella sua versione 2.0 il forno tornerà ad essere punto di aggregazione sociale, a disposizione di cuochi, pasticceri e panettieri della zona di usufruirne in caso di necessità.

 

«Stiamo cercando di mettere insieme risorse materiali e persone – ha detto il presidente della cooperativa Luca Trippini, fratello dello chef Paolo che proprio nel suo ristorante di Civitella porta avanti la terza generazione di una cucina costruita sui legami col territorio – soprattutto giovani in cerca di occupazione che vogliano dedicarsi al recupero dell’agricoltura locale e lavorare nell’ambito dei servizi sociali. Al momento abbiamo diciassette giovani del luogo quattordici dei quali assunti a tempo indeterminato». Fra le altre azioni che “i pazzi” stanno mettendo in pratica c’è il recupero e la messa in produzione di tutti gli oliveti dismessi sull’intero territorio per dare nuovo slancio al settore oleario locale, il ripristino dei terreni agricoli abbandonati di proprietà del Comune allo scopo di produrre frutta, verdura e ortaggi che verranno immessi nei mercati agroalimentari locali e nel settore della ristorazione; la potatura di alberi e vigne per ottenere produzioni di alta qualità. Accanto agli interventi sulle risorse naturali, ci sono quelli sulle attività imprenditoriali e sociali. La creazione di punti di aggregazione attraverso la nascita di nuove attività, come l’edicola centrale di Baschi o i laboratori di cucina, o, ancora, l’impresa di pulizia, che rivitalizzeranno, non solo simbolicamente, il tessuto ludico, economico e sociale dei borghi. Ultimo, ma non ultimo progetto di questo gruppo tanto coraggioso quanto determinato, quello sull’energia rinnovabile. «Abbiamo in mente – continua Trippini – l’acquisto e la gestione di un hub per la raccolta e lo stoccaggio di energia, l’autoconsumo».  

Un grande affresco, pensato per allargare i propri confini oltre la tela. «Vogliamo creare un insieme di punti di ospitalità diffusi nell’hinterland, attraverso una gestione centralizzata dell’offerta turistica. E non solo, si parla di attivare servizi per i genitori, come campi scuola, servizi di formazione per avviare alle nuove professioni e attività sociali per tutta la comunità, in cui soci/lavoratori si adoperano per il raggiungimento di un obiettivo comune».