La Fondazione nasce con l’idea di diffondere la cultura ecologista valorizzando da sempre la best practices per la tutela dell’ambiente e per favorire la vera transizione ecologica dal basso. Sosteniamo le iniziative che invece di lamentarsi agiscono concretamente e positivamente, come Primavera d’Impresa.
Il primo convegno su ecologia ed economia l’ho organizzato nel 2007, è una vita che spiego che non abbiamo un futuro diverso da quello che implica un maggior equilibrio tra l’uomo e l’habitat. Oggi lo dice chiaramente anche la Costituzione, modificata dopo 10 anni di battaglie. L’articolo 9, modificato, introduce tra i principi fondamentali la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La buona impresa è quella che cerca di garantirsi anche una continuità e quindi che abbraccia buone pratiche a tutela del mondo che ci ospita.
Proprio le piccole imprese si adattano meglio alla transazione ecologica e digitale, perché le possibilità che ci sono consentono di consumare meno energia e quindi esser più sostenibili e allo stesso tempo risparmiare e connetterci con gli altri luoghi del pianeta facilmente. Pensiamo ad esempio al turismo, ci sono luoghi e piccole realtà che grazie al digitale si sono fatte conoscere in tutto il mondo e sono piene di prenotazioni.
Le buone pratiche sono un concetto vastissimo, vanno dall’attivismo civico all’innovazione tecnologica nel campo dell’energia, alle app che riescono a rispondere a varie esigenze. Le buone pratiche sono fatte da istituzioni, associazione, aziende cittadini, e tantissimi giovani.
I giovani non solo sono più sensibili ai temi ambientali, per affrontare un problema cercano una soluzione, magari inventando una start up, al posto dei più tradizionali comitati. Vedo molti esempi di imprenditoria etica, come quella che viene premiata a Primavera d’Impresa.