L’AMBIENTE RITROVATO PER VIVERE UN TURISMO ECOSOSTENIBILE

L’antico fascino e il moderno blu-green si fondono nel nome della città romana di Luni nella tappa a metà percorso della Ciclovia Tirrenica al confine tra Liguria e Toscana.

TURISMO
Enzo Millepiedi
L’AMBIENTE RITROVATO PER VIVERE UN TURISMO ECOSOSTENIBILE

L’antico fascino e il moderno blu-green si fondono nel nome della città romana di Luni nella tappa a metà percorso della Ciclovia Tirrenica al confine tra Liguria e Toscana.

Non possiamo dire, anche alla luce degli ultimi avvenimenti politici, se sarà rispettato il termine del giugno 2026 per completare la lunga, è proprio il caso di dirlo, pista ciclabile che collegherà Ventimiglia a Roma attraverso Liguria, Toscana e Lazio. Un tracciato di 668 chilometri che attraverserà coste, borghi e aree naturali di tutte e tre le regioni.

Per finanziare l’opera il Ministero delle Infrastrutture ha approvato un fondo da 44,5 milioni, che rientrano nel Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile. Per realizzare questo importante asse della mobilità dolce saranno utilizzati anche i tracciati di alcune piste ciclabili che già esistono nelle tre regioni interessate. In base a un’intesa tra Toscana, Lazio e Liguria e Mims sono già stati stanziati 20 milioni di euro (1.2 per la progettazione, 6 per la Liguria, 5,3 per la Toscana e 4 per il Lazio) per la realizzazione dei primi lotti funzionali nelle tre regioni. Ne saranno stanziati altri 40 all’anno fino al 2024 per la realizzazione di tutta la infrastruttura su percorsi sicuri.

È così che nel rivisitare questo progetto abbiamo scoperto che per una combinazione di fattori a metà percorso del tratto ligure-toscano la ciclovia si troverà una tappa straordinariamente significativa per la contaminazione tra una antica gloria e un’area recuperata dal degrado e riportata a nuova vitalità secondo canoni rigorosamente green. Le due realtà si rifanno al nome di Luni, quello della fiorente e misteriosa città romana fondata nel 177 avanti Cristo alla foce del fiume Magra, nel territorio conquistato ai Liguri Apuani, e quello delle moderne Terre di Luni.

Luni aveva una posizione commerciale strategica con il porto oggi interrato e la presenza di ricchi filoni marmiferi congiunta agli interessi politici delle famiglie senatorie che resero la colonia prospera, arricchita con statue, templi e edifici lussuosi. Nell’epoca del suo massimo splendore arrivò a contare oltre 50.000 abitanti. A metà percorso dunque i frequentatori della ciclovia saranno certamente attratti da questo mondo da una parte antico e dall’altra in linea con il sentire e la cultura moderni.

Potranno fare sosta e visitare il parco archeologico che comprende il foro, l’area capitolina e il decumano massimo, la Basilica civile, la Curia, il Grande Tempio e alcune dimore signorili – le Domus dei Mosaici, Domus Settentrionale, Domus degli Affreschi – e lo splendido anfiteatro di età imperiale appena fuori dalle mura. La maggior parte dei reperti rinvenuti si possono ammirare nel Museo Archeologico Nazionale: Lo stesso spazio del portico sottostante per esempio è destinato al tempio dedicato alla triade capitolina.

E potranno anche fare sosta nell’area contigua, dove, con progressivi investimenti, si sta realizzando il programma delle Terre di Luni che ha trasformato il degrado in una rigogliosa oasi blu green affacciata sul mare nella quale, ecco la combinazione con la Tirrenica, oltre alla fattoria, delizia di bambini e ragazzi, e a un centro di equitazione con oltre trenta cavalli, si è sviluppato un fiorente “santuario” degli appassionati di ciclismo di tutte le età che non vedono l’ora di andare a nozze proprio con la ciclovia che, è il caso di ricordarlo, qui si incrocia, tra Val di Magra e Val di Vara, anche con l’Alta Via dei Monti Liguri.

Non a caso Terre di Luni è diventata la culla del Giro Internazionale della Lunigiana, la corsa dei futuri campioni del ciclismo riservata alle giovani promesse (è qui che Nibali, tanto per fare un nome, ha iniziato la sua carriera), che si correrà dal 2 al 5 settembre e che coinvolgerà tutte le comunità da Portofino a Massa, passando per La Spezia, Lerici, Portovenere, Ameglia, Sarzana, Luni, Pontremoli, Fivizzano, Aulla e Carrara, nella ideale regione di nome Lunezia.

Agli occhi dei cicloturisti si schiuderà dunque un paradiso verde-blu lungo la fascia costiera ai confini liguri-toscani grazie creata dalla vocazione per un green da vivere intensamente e che ora va a includere, è notizia di questi giorni, la creazione di un’oasi naturalistica su un’area di sei ettari situata in un punto strategico sulle rotte di migrazione dei volatili e che può diventare un importante sito di ripopolamento dell’avifauna. A corredo si prevedono servizi di ricettività leggera destinata a un turismo ecosostenibile che si concretizzerà – come ci ha spiegato il responsabile del progetto Enrico Fontana – nella riqualificazione idraulica, ambientale e paesaggistica.