NUOVO PACKAGING ECOSOSTENIBILE E COMMESTIBILE PER IL PESCE

Il progetto sviluppato dal Politecnico di Leiria in Portogallo in collaborazione con l’Unione Europea.

AMBIENTE
Domenico Aloia
NUOVO PACKAGING ECOSOSTENIBILE E COMMESTIBILE PER IL PESCE

Il progetto sviluppato dal Politecnico di Leiria in Portogallo in collaborazione con l’Unione Europea.

Del pesce non si butta via niente, mai slogan potrebbe essere più appropriato per accompagnare il progetto Seafilm, packaging sostenibile e commestibile per la conservazione del pesce sviluppato dal Politecnico di Leiria in Portogallo con la collaborazione dell’Unione Europea.

Nuovi orientamenti sostenibili dell’industria alimentare per quanto attiene al packaging. Tra questi l’individuazione di materiali alternativi alla plastica, il prolungamento della shelf life (letteralmente, vita di scaffale) del prodotto, in modo tale da garantirne adeguata salubrità e sicurezza alimentare.

Negli ultimi anni l’industria alimentare è sempre più orientata verso l’adozione di packaging sostenibili, l’individuazione di materiali alternativi alla plastica, il prolungamento della shelf life (letteralmente, vita di scaffale) del prodotto in modo tale da garantirne adeguata salubrità e sicurezza alimentare. Su questi presupposti si basa il progetto Seafilm (dove per film si intende la pellicola protettiva del prodotto) sviluppato dal Politecnico di Leiria in Portogallo. L’ obiettivo è la riduzione della plastica e dei suoi rifiuti, dell’inquinamento e la sostituzione del film plastico monouso, maggiormente utilizzato per il pesce surgelato, evitare contaminazioni biologiche e microbiologiche a danno del prodotto conservato, garantire migliore conservabilità dello stesso, ma anche commerciabilità, facilità di trasporto, salubrità, oltre ad essere commestibile in modo tale da chiudere il cerchio in maniera sostenibile.

A finanziare il progetto con un importo di circa 60 mila euro è stato il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’ Acquacoltura, uno dei cinque fondi strutturali e di investimento previsti dall’ Unione Europea, che garantisce aiuti per i pescatori ad adattarsi alla pesca sostenibile, supporta le comunità costiere nella diversificazione della propria economia e nella creazione di nuovi posti di lavoro che possano migliorare la qualità della vita lungo le coste europee, supportano lo sviluppo dell’acquacoltura sostenibile, ecc.

Perché possiamo parlare di un packaging innovativo

L’ innovazione del packaging messo a punto dall’ università portoghese risiede nell’ impiego di organismi marini, le alghe che garantiscono la sostenibilità e permettono di far proprie le richieste dell’Unione Europea per quanto riguarda la riduzione dell’inquinamento da plastica, degli sprechi alimentari e del rafforzamento del settore delle alghe, il tutto in un’ottica di economia circolare. Si prefigge di sfruttare su scala industriale alcune caratteristiche insite nelle alghe, la capacità di fornire molecole bioattive, la garanzia di una maggiore conservabilità del prodotto grazie all’impiego di estratti algali e la loro idoneità culinaria che rende commestibile in packaging. Inoltre proprio l’impiego delle alghe fa sì che la pellicola non debba più essere annoverata tra i rifiuti plastici, ma possa essere conferita/trattata insieme ai rifiuti organici. La specie sotto la lente dei ricercatori portoghesi è stata Grateloupia turuturu, alga rossa originaria di Giappone, Cina e Corea del Sud e est della Russia, divenuta invasiva in particolare in Irlanda del Nord, Gran Bretagna e Stati Uniti dove ha causato alterazioni ai danni delle comunità algali autoctone e la perdita di habitat, tanto da essere definita marea rossa o minaccia rossa. Ad oggi il film così ottenuto è stato sperimentato sul salmone congelato dove ha permesso di estendere la durata di conservazione e ridurre le bruciature a cui può andare incontro. Inoltre potrebbe essere in grado di prolungare la conservazione dei frutti di mare, ritardare la proliferazione batterica e garantire un miglior sapore al pesce.

Seafilm è stato tra i finalisti di Ocean’s Calling competizione conclusasi nel febbraio 2022 e organizzata dalla società no profit portoghese Ponto Verde come parte di Ocenawise progetto che vede impegnati tredici partner provenienti da Portogallo, Irlanda, Francia, Spagna, Regno Unito con l’ obiettivo di promuovere, sensibilizzare, e stimolare lo sviluppo di soluzioni in grado di migliorare produzione, raccolta e riciclo degli imballaggi in polistirene espanso e valutarne l’ impatto sugli oceani.