Piediluco è una frazione del comune di Terni. Sorge in riva al lago di Piediluco tra i monti Luco e Caperno a 375 metri di altezza e a breve distanza dalla cascata delle Marmore; dal 2016 fa parte del club de “I borghi più belli d’Italia”. È chiamato anche il “monte dell’eco”, grazie alla sua forma, è in grado di riprodurre un’eco fino a due endecasillabi.
Il pittoresco paesino di pescatori, è animato da allegre facciate di case colorate e dai superbi resti della rocca eretta nell’XI secolo a controllo del territorio sabino. Meta ideale per appassionati di velismo, canottaggio e sci acquatico è stato scelto dalla Federazione Italiana Canottaggio come sede del Centro Nazionale Remiero; qui si svolgono gare internazionali di canottaggio e le sue strutture sportive, oltre a quelle ricettive, sono utilizzate da atleti di tutto il mondo come sede ideale per ritiri e stage. Per chi non è sportivo, vale la pena fare una gita in battello e arrivare al centro del lago, da dove si può godere della vista del borgo da un’angolazione particolare e suggestiva; oppure fare una passeggia intorno al lago, per osservarlo dall’alto percorrendo la via di Francesco, e poi fermarsi per un momento di relax nelle spiaggette attrezzate.
Storia
Le origini “certe” del borgo risalgono al Medioevo ma alcuni scavi hanno lasciato ipotizzare la presenza della vita già in epoche precedenti databili attorno all’età del bronzo. Si ipotizza anche un passaggio dei romani ma anche in questo caso si tratta per lo più di ipotesi. Un primo documento scritto compare nel 1028. All’interno di detto documento si legge che Berardo di Arrone, feudatario del luogo, cede i suoi possedimenti all’Abbazia di Farfa. Tra i possedimenti si cita il “Castello de Luco” (edificato sulla cima del monte della Rocca) assieme ad una “curtem de Postro” (situata sulle rive del lago).
Nel 1244 i possedimenti passarono nelle mani della famiglia Brancaleoni per volontà di Federico II. Con i Brancaleoni si iniziò a trasformare il borgo ed il castello adeguatamente fortificato.
Nel 1364 ci fu un’ulteriore cessione questa volta in favore della famiglia Belviso assieme al territorio circostante. Al momento dell’acquisto, il castello di Luco era ormai in rovina ed i Belviso decisero di edificare una nuova Rocca. In questa fase storica inizia a popolarsi il borgo sottostante alla Rocca che da lì in poi adotterà il nome di Piediluco.
Dopo diversi passaggi di potere, la famiglia che ne prese possesso e se ne prese cura fu quella dei Trinci. I Trinci riordinarono le amministrazioni territoriali e completarono la trasformazione dell’insediamento. Il loro lavoro terminò nel 1453 quando il territorio fu concesso alla Santa Sede. Nel 1578 ci fu un nuovo cambio al potere e questa volta fu il momento dei Poiani che tennero il possedimento fino al XVII secolo, quando lo cedettero ai baroni Franchetti.
Solo nel 1927 Piediluco, fino ad allora comune autonomo appartenente alla provincia di Perugia, venne accorpato con un regio decreto-legge al comune di Terni, di cui ne è ancora parte.
Cosa vedere
Date le dimensioni del borgo abbastanza ridotte, lasciatevi guidare dalle strade e stradine e seguite l’istinto. Il monumento più significativo presente in questo borgo è la chiesa di San Francesco, luogo di culto più importante di Piediluco. La chiesa risale al XIII secolo e fu eretta come commemorazione della visita di San Francesco al borgo.
Altro luogo da non perdere sono i resti della Rocca Albornoz.
Abbandonata sul finire del 1700, la rocca, è posta sulla cima del Monte Luco e fu costruita anteriormente all’anno mille, quale avamposto di Spoleto. È stata costruita sulle rovine del precedente castello di Luco, che fu parte del feudo degli Arroni e poi donato all’abbazia di Farfa nel 1028. La rocca era il centro di un sistema difensivo molto complesso, costituito da una serie di cinte murarie e torri di avvistamento, di cui oggi rimangono pochi resti nascosti dalla vegetazione.
Curiosità
Il borgo di Piediluco viene citato in un episodio della fiction RAI “Un medico in famiglia 9” nell’episodio “La scelta di Anna”. Villalago è stata scelta anche come location per girare alcuni film, tra cui “La caduta degli dei” del regista Luchino Visconti e “Il giardino dei ciliegi” di Anton Čechov diretto da Antonello Aglioti. Vi sono state girate alcune scene de “Il vegetale” di Gennaro Nunziante con Fabio Rovazzi e Luca Zingaretti.
Ogni anno Piediluco e l’omonimo lago, in provincia di Terni ed in Umbria, ospitano la Festa delle Acque, storico e tradizionale appuntamento per celebrare l’estate. Per 9 giorni tra la fine di giugno e l’inizio di luglio (con serata conclusiva la prima domenica di luglio). L’origine di questa festa dedicata al solstizio d’estate si perde nella notte dei tempi, quando gli abitanti del Lago omaggiavano le divinità acquatiche, soprattutto il Dio Nettuno, decorando imbarcazioni rituali. Ed ancora oggi il momento clou della Festa delle Acque di Piediluco è la sfilata in notturna delle barche allegoriche sullo specchio d’acqua di origine naturale, che si è trasformata in una vera e propria competizione tra “barcaioli artigiani” e le loro opere d’arte svolgendosi l’ultimo sabato della manifestazione.
Come arrivare
In automobile
Il modo migliore per raggiungere la zona. Se si arriva da Roma si può percorrere la Via Salaria direzione Rieti, dopodiché proseguire per Terni, tramite la statale 79. Arrivando da Terni si dovrà ovviamente percorrere la statale 79 in senso inverso. Per chi dovesse invece arrivare dalla Valnerina la strada da seguire è la Provinciale Arronese.
In treno
Da Terni o Rieti è necessario prendere il treno locale diretto a Marmore. Dopodiché attendere la coincidenza con il bus diretto a Piediluco – Valnerina.
Riferimenti
www.borghistorici.it/umbria/piediluco
www.umbriatourism.it/piediluco
www.festadelleacquepiediluco.it