PNRR E TRANSIZIONE ECOLOGICA, I FONDI A DISPOSIZIONE

Dal trasporto urbano alla mobilità ciclistica fino al cicloturismo, grazie alle risorse del Piano sono solo alcune delle forme di mobilità green con le quali sarà possibile migliorare i trasporti delle nostre città.

AMBIENTE
Domenico Aloia
PNRR E TRANSIZIONE ECOLOGICA, I FONDI A DISPOSIZIONE

Dal trasporto urbano alla mobilità ciclistica fino al cicloturismo, grazie alle risorse del Piano sono solo alcune delle forme di mobilità green con le quali sarà possibile migliorare i trasporti delle nostre città.

Incentivare la mobilità verde per rendere le nostre città più vivibili. É con la missione 2 del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) “rivoluzione verde e transizione ecologica” e la componente “energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile” che si vuole ridurre il traffico automobilistico privato delle città e incentivare la mobilità sostenibile. L’incremento della “mobilità verde” richiede lo sviluppo ed il miglioramento del trasporto urbano, sia sotto l’aspetto tecnologico che infrastrutturale oltre alla messa in opera e al potenziamento di nuove forme di mobilità. Quasi 3,60 miliardi di euro per  la realizzazione di 40 opere è la cifra che il  Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibile dovrà gestire in progetti di mobilità urbana sostenibile.

I progetti per l’implementazione della capacità del trasporto urbano prevedono la realizzazione di 231 Km di rete suddivise in : 11 km di metropolitane, 85 Km di tranvie, 120 Km di filovie, 15 Km di funicolari. Le città  interessate dai progetti sono divise in 2 macrogruppi. Del primo fanno parte Roma, Firenze, Genova, Palermo, Bologna, Rimini; del secondo anche Milano, Trieste, Padova, Perugia, Napoli, Pozzuoli, Taranto, Catania, ecc.

Il trasporto rapido di massa

Tra queste con la misura M2C2-24  sono finanziate le cosiddette “busvie” per il trasporto rapido di massa e più in particolare linee EBRT (electric bus rapid transit) e BRT (bus rapid transit). Con il sistema EBRT sarà implementata la tratta Bergamo – Dalmine per un totale di 15,5 Km. Per il BRT saranno interessati il comune di Perugia, in particolare una zona densamente urbanizzata del territorio comunale, che dalla frazione di Castel del Piano raggiunge la stazione di Fontivegge per un totale di 13 Km, il comune di Bari dove verranno realizzate nuove linee e l’estensione di quelle esistenti per 16, 1 Km e il comune di Taranto per lo sviluppo della linea rossa Paolo VI – Cimino.

Il sistema BRT rientra nei piani urbani della mobilità sostenibile, o PUMS e prevede l’impiego di autobus a guida automatizzata indirizzati su tratte separate totalmente dalla sede stradale, o l’impiego di corsie preferenziali, o ad alta occupazione con una propria segnaletica orizzontale, fino all’integrazione con tracciati misti. Oltre allo sviluppo di nuove linee è previsto l’acquisto di mezzi come nel caso di Milano con 14 tram bidirezionali e 10 filobus, Roma invece acquisterà materiale rotabile per la rete tranviaria e Napoli andrà ad incrementare la potenza tranviaria con  5 nuovi tram.

Fondi anche per la mobilità di Roma

Anche la Capitale, per superare gli annosi problemi che l’affliggono sotto l’aspetto dei trasporti, come riportato in un corposo documento del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile , beneficerà di fondi cospicui da parte del Pnrr. Di questi quasi 6 milioni sono destinati al completamento della metrò C e oltre 700 mila euro per lo sviluppo di quattro linee tramviarie, piazzale del Verano – stazione Tiburtina; Termini –Vaticano – Aurelio; Termini – Giardinetti – Tor Vergata; e la costruzione ex novo di quella di viale Palmiro Togliatti; infine 109 mila euro per la funivia Casalotti.

Sinergia con Rete Ferroviaria Nazionale e sviluppo della mobilità ciclabile

È  Rete Ferroviaria Italiana a giocare un ruolo importante nello sviluppo dei progetti di mobilità sostenibile. È proprio il gestore delle infrastrutture ferroviarie ad aver a disposizione quasi il 50% dei fondi del Pnrr destinati alla mobilità alternativa. RFI non è impegnata solo nella costruzione e nel miglioramento delle infrastrutture dell’alta velocità e di altre tratte rotabili, ma insieme al Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibile punta all’incremento di un altro settore della “mobilità dolce” quello del trasporto ciclabile.

È stata proprio RFI, in seguito ad una analisi dettagliata dei benefici che i collegamenti ciclabili tra le stazioni e le sedi universitarie possono apportare, a coinvolgere il Ministero­ per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibile. In attesa che nel nostro Paese venga definito il piano della mobilità ciclistica, 150 milioni della misura M2C2-22 oltre ai 50 milioni già stanziati andranno a finanziare la realizzazione di piste ciclabili in aree urbane per il collegamento delle stazioni alle università.

L’obiettivo è la costruzione di oltre 200 Km di piste ciclabili entro fine 2023 per raggiungere i 365 Km entro giugno 2026.

I comuni coinvolti, tutti con popolazione superiore ai 50 mila abitanti sono 45 e tra questi Trento,Trieste, Milano, Bergamo, Torino, Genova, Venezia, Verona, Padova, Modena, Parma, Ferrara, Bologna, Pisa, Firenze, Siena, Perugia, Ancona, Roma, l’Aquila, Pescara, Lecce, e altri.

Non si parla solo di ciclabilità urbana ma anche di cicloturismo: 400 milioni fino al 2026 sono destinati allo sviluppo del sistema nazionale delle ciclovie turistiche per un totale di 1235 Km di nuove piste ciclabili.

Tra le opere in programma che andranno ad incrementare i kilometri tutt’ora esistenti, la ciclovia Vento da Venezia a Torino, la ciclovia del sole Verona – Firenze, del Garda, dell’Acquedotto pugliese da Caposele (Avellino) a Santa Maria di Leuca; quelle adriatica e tirrenica; della Magna Grecia; della Sardegna.

Grazie ai fondi del Pnrr le città potranno quindi avviare progetti per il miglioramento di un settore importante nei contesti cittadini e non solo che è quello della mobilità. In questo modo sarà possibile dare nuovo impulso ai nostri territori con uno sguardo verso la sostenibilità, la transizione ecologica e l’attenzione all’ambiente.