Spostarsi in bicicletta o in monopattino, con un’auto ibrida o elettrica piuttosto che con una a benzina; utilizzare il trasporto pubblico o il car sharing. Sono alcuni dei comportamenti che caratterizzano quel concetto di mobilità sostenibile. Un principio cardine del Piano Next Generation EU e oggetto di discussione nell’ultima Conferenza per il cambiamento climatico dell’Onu, la Cop26, tenutasi a Glasgow lo scorso novembre. Una transizione che rappresenta la premessa a una vera e propria rivoluzione non solo in materia ambientale, ma anche digitale e sociale.
Ne abbiamo parlato con Paolo de Santis, titolare da oltre vent’anni di una piccola impresa del settore Noleggio Con Conducente (NCC) e Presidente dell‘Associazione Imprenditori Mobilità Sostenibile (A.I.M.S.) che raccoglie le imprese dei trasporti con l’obiettivo di promuovere la ricerca e la transizione verso una mobilità sempre più sostenibile.
Il tutto è nato dal cosiddetto “Gruppo dei 100”: un centinaio di rappresentanti del settore degli NCC che hanno deciso di creare una struttura attraverso cui far valere i propri diritti e allo stesso tempo impegnarsi per una causa comune, quella della sostenibilità. Rispetto ad altre Associazioni ci piace pensare che AIMS possa essere di grande utilità per la sua insita vocazione al servizio, al partenariato, alla collaborazione e all’interazione pubblico/privato per la specifica vocazione alla mobilità sostenibile.
Malgrado AIMS sia di recentissima costituzione (siamo sul web dalle 24:00 del 31/12/2021) ritengo sia partita con il piede giusto, cercando di porsi come Associazione di riferimento in virtù della grande esperienza nel trasporto pubblico locale non di linea accumulata negli anni dalle prime imprese associate. Nello specifico, possiamo essere di utilità nell’integrazione tra mobilità pubblica e privata. Un esempio? Una delle negatività che ci ha portato la pandemia è stato il distanziamento sociale. Ebbene la nostra esperienza maturata nel servizio di Noleggio Con Conducente ci consentirebbe di aiutare categorie che si trovano in condizioni di maggiore fragilità (si pensi agli anziani e ai malati con patologie) nello spostarsi in sicurezza verso le loro destinazioni.
Diciamo subito che la ripartizione delle risorse disponibili ci lascia molto perplessi. I 750 milioni per la mobilità elettrica ci sembrano largamente insufficienti. La nostra impressione è che il governo non abbia considerato l’opinione di chi sta sulla strada (NCC, bus, pullman, trasporto merci) preferendo l’opinione della grandi organizzazioni e degli accademici, che hanno più voce in capitolo nelle stanze decisionali. Un esempio? Nel 2035 in tutto il mondo verrà dismessa la produzione di motori termici sia diesel che a benzina. Siamo sicuri che a quella data un pullman possa coprire in elettrico le stesse distanze che copre attualmente e con la stessa tempistica?
Pensiamo che il Governo debba elaborare un piano strategico, coinvolgendo tutte le parti in causa per rendere vincente qualsiasi spostamento in elettrico sia in auto che con mezzi pubblici. Ad esempio aumentando le linee di metropolitana (si pensi a Roma che nel 2022 ne ha ancora solo tre, funzionanti peraltro anche maluccio). A questo proposito nell’ambito delle incentivazioni ai progetti di mobilità elettrica, entro il 2026 sono previsti “ben” undici chilometri di metro aggiuntivi, meno dei quindici di nuove funivie in programma. Non servono commenti, vero?
Crediamo che la scelta dei cittadini sarà conseguenza dell’efficienza con cui la mobilità elettrica sostituirà quella tradizionale. In altre parole se le nuove auto consentiranno gli spostamenti abituali nella stessa tempistica e a costi non superiori gli utenti non avranno difficoltà a migrare verso il nuovo.
Personalmente penso che i veicoli elettrici, e in particolare le automobili, necessitino di tantissima ricerca e sviluppo per quantomeno avvicinare le prestazioni delle auto tradizionali. Il Governo dovrebbe favorire tali attività convincendo l’industria a ripensare e riprogettare le auto elettriche, evitando di procedere con adattamenti progressivi delle auto a motore termico. Porto un esempio. Gli ibridi hanno spesso motori elettrici deboli, e ricarica lunga; quando non sono carichi a dovere, risultano più inquinanti dei buoni motori alimentati a combustibili fossili. Pensi che in Belgio il 68% dell’elettrico è ibrido, in Spagna il 65%. Fatti due conti, un pessimo risultato in termini di costi, rendimento, ambiente. Almeno finora.
Per essere nata di recente, AIMS ha portato avanti già un buon numero di iniziative. Abbiamo messo a disposizione i mezzi degli associati per la campagna di vaccinazione anti Covid-19; abbiamo aperto contatti con l’associazionismo delle persone con disabilità per facilitarne gli spostamenti, abbiamo patrocinato l’evento GreenLab 2022, durante il quale si discuterà con esperti del settore di tecnologie , incentivi e partnership per l’elettrificazione urbana. Per il prossimo futuro, stiamo ragionando di una collaborazione con ExpoMove 2022 e presto metteremo mano a una nostra iniziativa sull’intero settore della mobilità trasportistica, persone e merci con esperti, opinionisti, politici. Ciò che più ci preme in questo momento, tuttavia, è il discorso sulla mobilità incluso nel DDL Concorrenza affinché questo incorpori finalmente nella legislazione italiana il principio europeo del libero mercato abolendo il vincolo territoriale. Francamente dovremmo smetterla di approvare a Bruxelles e Strasburgo regolamenti e direttive che poi disapplichiamo e pagare le multe conseguenti, solo per tardare ad adeguarci alle norme unionali che comunque prevarranno.
Sinteticamente, a nome dei soci presenterò una critica costruttiva al Governo per come sta impiegando le risorse messe a disposizione. Per noi dovrebbero servire a migliorare il livello di mobilità nel nostro paese, piuttosto che a soddisfare gli interessi di grandi gruppi e organizzazioni.
Per chi volesse è possibile registrarsi a Greenlab 2022 attraverso questo link.