“Sono disperato dottore… lei non mi ha aspettato, è andata via e non è più tornata…”. “Si calmi, Andrea, e se vuole mi racconti cosa è successo mentre la visito”. “Lei dottore può visitare la disperazione?” “Non posso, ma posso evitare che questa situazione possa provocarle dei danni al cuore”. “Il mio cuore non è più dove dovrebbe essere, è morto.” “Non dica sciocchezze” disse il medico. “Ho perso tutto… l’amore”. “Mentre la visito mi racconti, se vuole”.
Andrea guardò il dottore, anzi lo fissò come se fosse un nemico e poi cominciò parlare. “Dottore, ho amato tanto mia moglie e le sono stato sempre fedele. Due anni fa ho conosciuto una ragazza bella, straniera, sa di quelle che passano le giornate e la giovinezza pesandosi e facendo cure dimagranti. Bella e imprevedibile con cambiamenti di carattere improvvisi che ti possono mettere a disagio, ma che poi accetti. Le prime volte che ci incontravamo per caso mi irritava. A furia di trovarmela sempre davanti ha finito per diventarmi simpatica. Mi accorsi che cercava la mia compagnia”. “Un bel cambiamento”, disse il dottore.
“Vero! Alla fine le trovai delle qualità che all’inizio nemmeno scorgevo. Per esempio la dolcezza e la simpatia con cui mi ascoltava. Ci sono andato a letto due o tre volte e poi pensavo di chiudere la cosa in amicizia”. “Lei ha accettato?”, chiese il medico. “Si, ma la sera la trovavo che mi stava aspettando fuori dall’ufficio. Andavamo in un bar proprio di fronte a dove lavoro per bere qualcosa. Cominciai a trovare delle scuse con mia moglie per non tornare a casa a cena. Mi accorsi che la amavo come un elemento indispensabile della mia vita, forse per combattere la mia solitudine”. “La sua pressione arteriosa è molto alta e in certi momenti le sale anche la frequenza cardiaca”, disse il dottore.
Andrea cominciò a piangere senza trattenersi, poi si controllò un attimo. “Non potevo andare avanti così. Le confessai il mio amore ma le dissi anche che dovevamo lasciarci. Lei si mise a piangere dicendomi che non poteva vivere senza di me, che ero il suo uomo e che dovevamo sposarci. La vidi molto disperata e così le promisi che ne avrei parlato con mia moglie: le chiesi solo del tempo per prepararmi, convinto che ne sarei uscito. Continuammo a vederci per un po’ e ogni tanto mi parlava dei suoi uomini passati, soprattutto di un certo Giovanni che era stato per lei maestro di vita appassionato e che l’aveva aiutata molto. Lo considerava il suo amore vero, quello che si incontra una volta nella vita. Un grande amante. Mi propose di conoscerlo, dottore”. “Lei accettò?” chiese il medico.
“Quando siamo innamorati sa… ma non volevo e per me quella richiesta fu come un colpo al cuore. Cominciai, senza accorgermene, a diventare geloso, specie quando lei mi raccontava delle prodezze di Giovanni, del suo modo elegante e serio di comportarsi: ne parlava continuamente come di un uomo straordinario”. “Lo hai ricercato, immagino” le chiesi una sera. “Sì certo, periodicamente ci sentiamo: vorrei invitarlo a cena domani”, mi disse. “Dottore, non ne potevo più, ero nauseato, arrabbiato, avevo voglia di urlare. Uscimmo dal ristorante. Pioveva. Non andammo da lei ma in un albergo triste e anche sporco. Tentai di farle capire che la sua proposta era per me offensiva. Lei si chiuse in silenzio e si rifugiò in bagno, gridandomi: “Volevo solo che vi conosceste!”. “Dopo un po’ entrai in bagno e la trovai che stava per tagliarsi le vene dei polsi. Dovetti toglierle la lametta di mano. E mi tagliai anche io. Decidemmo di non vederci più finché non mi fossi separato. Il giorno stesso confessai tutto a mia moglie. Lei con grande sofferenza mi disse che mi capiva. Dopo pochi mesi ero libero”.
“ Immagino – disse il dottore – che l’abbia ricercata”. “Si, ma non sapevo come avvertirla. Quando sono riuscito finalmente a contattarla mi ha detto che nel frattempo si era sposata con un altro…” “Giovanni?”, chiese il dottore. “No, un altro… mi capisce dottore ?”. “Si, la capisco… comunque le indagini cliniche hanno messo in evidenza che lei ha il cuore dilatato…”. “ Sarà stata la delusione d’amore”, disse Andrea.
“Non credo – rispose il medico – di queste storie ne conosco tante e sono sempre le stesse, penso piuttosto alle sigarette. Torni da sua moglie, le chieda perdono e smetta di pensare a questa storia”.