Una sfida a colpi di storia dell’arte tra i vicoli e le piazze del centro storico di Firenze. È l’evento finale del Progetto europeo Herit-Us che ha visto coinvolti i ragazzi e le ragazze dell’Istituto Cavour che con “Play the City – The Hunt”, hanno dato vita a vera propria una caccia al tesoro culturale. Enigmi, giochi e indizi, tutti legati alla storia dell’arte fiorentina, sono stati risolti con lo scopo di stimolare lo spirito di gruppo, il senso dell’orientamento, la curiosità, le abilità logiche, matematiche e di osservazione dei partecipanti. Ma soprattutto per sostenere e contribuire a divulgare una più approfondita conoscenza sul tema della piena inclusione delle persone con disabilità e per combattere ogni forma di discriminazione.
In Italia il Progetto europeo Herit-Us, è promosso in Italia da Palazzo Spinelli per l’Arte e il Restauro , Associazione no profit Firenze, e sposato in ambito internazionale dagli Enti organizzatori delle principali fiere di restauro d’Europa. Ma cosa cos’è Herit-Us? È una piattaforma interattiva multilingue delle migliori pratiche per l’accessibilità sensoriale e cognitiva al patrimonio culturale. I Partner del progetto sono Palazzo Spinelli – Istituto per l’Arte e il Restauro di Firenze (ITALIA), Consejería de Cultura y Turismo de la Junta de Castilla y León (SPAGNA), Spira – agência de revitalização patrimonial (PORTUGAL), Messezentrum Salzburg (AUSTRIA). Si tratta di un partenariato internazionale che fa capo a Herifairs (European Network of Heritage Fairs), il primo network delle Fiere Culturali in Europa che comprende, ad oggi, AR&PA Valladolid, Monumento Salzburg, Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze, AR&PA Portugal, Heritage Istanbul, Festival Textile Manufacture di Bolzano e Heritage Benelux.
“Un progetto –commenta Emanuele Amodei, Presidente di Palazzo Spinelli– che si applica in particolare all’accessibilità al patrimonio culturale per due ambiti d’intervento principali: accessibilità sensoriale per utenti con bisogni speciali e accessibilità cognitiva per lo sviluppo di nuovi pubblici, al fine di promuovere un approccio percettivo innovativo agli infiniti benefici della consapevolezza del nostro ambiente collettivo. Herit-Us è un progetto che mira a rendere protagonista la comunità e raggiungere i cittadini emarginati da pratiche culturali elitarie. Siamo convinti che la democratizzazione dell’accesso al patrimonio sia un principio fondante di ogni approccio alla valorizzazione della cultura collettiva. In un periodo così particolare come quello che stiamo vivendo a causa dell’emergenza sanitaria – prosegue Amodei – attraverso Herit-Us abbiamo sposato le iniziative promosse dal MIBAC per favorire occasioni di condivisione del patrimonio attraverso contenuti multimediali pubblicati sul web. Nella speranza che anche il nostro progetto possa contribuire a divulgare una più approfondita conoscenza sul tema, sostenere la piena inclusione delle persone con disabilità e combattere ogni discriminazione”.
Il progetto Herit-Us è nato nel 2019 e si concluderà il 31 dicembre 2021. In questi due anni di lavoro la piattaforma è riuscita a convogliare eventi organizzati da numerosi stakeholders europei, promuovendo l’accessibilità sensoriale nei musei, nelle esposizioni e nelle fiere di settore.
«Il target di riferimento è molto ampio – sottolinea Amodei – e quella che siamo riusciti a generare è una piattaforma interattiva per operatori del settore che raccoglie in un unico contenitore le best practices già in essere per quanto riguarda quattro fondamentali aree di interesse: disabilità visiva, disabilità uditiva, autismo e gioventù. Il senso della condivisione è quello di permettere ad ogni partecipante di prendere spunto dalle buone pratiche degli altri, generando un circolo virtuoso tra gli organizzatori di eventi culturali. Essendo stati impossibilitati a viaggiare per colpa del Covid-19, abbiamo deciso di usare il budget riservato alle trasferte per realizzare più eventi. Il bello è che ciascun evento continua ad essere fruibile nel lungo termine, proprio grazie alla sua presenza in digitale sulla piattaforma stessa”.
“Il futuro della piattaforma è quello di diventare autonoma -conclude Amodei-, di modo che le best practices possano essere inserite spontaneamente e abitualmente dagli stakeholders come esperienze condivisibili in quella che può essere considerata una sorta di vetrina europea. Iscrivendosi, ogni organizzatore può presentare agli altri le proprie attività, documenti, eventi, esperienze di buone pratiche e tutto quanto possa essere utile.
Nel frattempo ci impegneremo a mantenere la piattaforma per alcuni anni, organizzando eventi e realizzando progetti di interesse per il pubblico di riferimento”.