FARNESE, BORGO MEDIEVALE DEL “PINOCCHIO” DI COMENCINI

Arroccato su uno sperone tufaceo, Farnese fu sede, nel 1971, delle riprese cinematografiche del “Pinocchio” di Luigi Comencini.

TURISMO
Monica Riccio
FARNESE, BORGO MEDIEVALE DEL “PINOCCHIO” DI COMENCINI

Arroccato su uno sperone tufaceo, Farnese fu sede, nel 1971, delle riprese cinematografiche del “Pinocchio” di Luigi Comencini.

Farnese è un piccolo borgo tipicamente medievale che sorge su una rupe tufacea nell’alta Tuscia in provincia di Viterbo ai confini con la Toscana ad ovest del Lago di Bolsena. Circondato da boschi e dolci colline gode di una insolita tranquillità che appare evidente percorrendo il suo centro storico che riserva angoli, passaggi e vicoli che non ti aspetti. Il paesaggio che si apre davanti Farnese è molto suggestivo e affaccia nella parte sud-est su Valle Cupa, una zona collinare di origine tufacea. Tutto intorno, il paese è circondato da una lussureggiante vegetazione, tra cui il Lamone, un fittissimo bosco ricco di specie vegetali ed animali. Per le sue caratteristiche di borgo medievale, perfettamente conservato, Farnese venne scelto dal regista Luigi Comencini, come set per alcune riprese dello sceneggiato “Pinocchio”, capolavoro della televisione italiana, datato 1971.

 

Storia

Il territorio di Farnese fu abitato fin dall’ epoca del Bronzo (XII-X Sec. a.C) di cui si ha testimonianza grazie alle numerose tracce di un esteso villaggio di capanne e di frammenti di ceramiche. In epoca etrusca il territorio di Farnese era sotto il dominio vulcente. Molti ritrovamenti etruschi sono stati individuati lungo il corso del fiume Olpeta, tra questi le necropoli di Navilgione e Palomabro e la tomba monumentale del Gottimo. Dopo la conquista romana di Vulci, nel 280 a.C., anche il territorio di Farnese passò a Roma. Nell’età repubblicana e per tutto il periodo imperiale nacquero numerose villae rusticae, fattorie e pagi. In epoca medievale si insediarono i Longobardi, sui resti delle fattorie e ville romane; intorno al 817 d.C. Farnese entrò a far parte della “Tuscia Langobardorum”. Per tutto il XIII Farnese fu sottomessa ad Orvieto; risale a questo periodo l’inizio della presenza della famiglia Farnese, a cui si devono numerose costruzioni all’interno della cittadina. La fortuna della famiglia inizia con Ranuccio, nonno di Papa Paolo III (Alessandro Farnese, eletto Papa nel 1534): Ranuccio divenne infatti banchiere della Camera Apostolica. Il primo vero e proprio signore di Farnese fu Pier Bertoldo e uno dei suoi figli, Galeazzo II, fu il promotore di importanti norme sull’ amministrazione del feudo. A Mario Farnese poi sono dovuti alcuni Statuti ed edifici, come il convento dei Cappuccini, la costruzione di un nuovo quartiere del Borgo. La gloria di Farnese però era destinata a finire e il Ducato di Farnese venne ceduto al Cardinale Flaminio Chigi. Nel 1798 le truppe napoleoniche tolsero il possesso di Farnese ai Chigi. Più tardi il paese fece parte della Repubblica Romana, per poi tornare sotto il dominio della Chiesa. Venne poi acquistato dai Torlonia e dopo l’Unità d’Italia, passò allo Stato Italiano.

Cosa vedere

L’attuale centro storico è percorso da una strada principale che gira intorno al borgo talvolta lambendo la nuda rupe. L’accesso principale al borgo è costituito dalla “Porta Nuova” realizzata nel 1613, sulla quale passa un viadotto che collegava la Rocca, residenza dei Farnese, alla Selva, un giardino oggi scomparso. Superata la Porta Nuova, dopo un breve tratto di strada, si apre una piazzetta sulla quale si affaccia l’ingresso principale della Rocca con il portale del Vignola e, dal lato opposto, la parrocchiale dedicata al Santissimo Salvatore. Da qui si inizia la visita nel vero borgo antico, il vicolo principale effettua un giro ad anello di tutto il borgo e ritorna sempre su questa piazzetta. Percorrendo questo vicolo, si osserva una moltitudine di vicoli laterali o stretti vicoli cechi, arcate molto suggestive realizzate con blocchi di tufo magistralmente squadrati, piccole scalinate, angoli suggestivi, scorci fotografici, il tutto curato e abbellito da piante e fiori. Quando si giunge in una piccola piazzetta dove si trova una chiesina dedicata alla Santa Maria delle Nevi.

Pinocchio di Comencini

“Le stalle a Farnese sono cubi di tufo a schiera, degradantilungo una strada in discesa: forme geometriche perfette.” È così che Comencini ha descritto la sua “perfetta” Farnese. L’itinerario delle location di Pinocchio si suddivide in cinque tappe che attraversano il paese, permettendo così di visitare tutto il borgo. In ogni tappa un piccolo cartello descrive la scena del film che si svolge sul luogo, con immagini dei fotogrammi dalla scene.

Il Set Numero 1, si trova fuori dal centro del Paese, in Via Circonvallazione 21. È  stato decorato con opere di Street Art, in particolare una raffigura proprio Luigi Comencini. In questa zona caratteristica si svolge la prima scena del film, quella in cui Mangiafuoco arriva in paese per promuovere il suo spettacolo e Mastro Ciliegia cede a Geppetto il pezzo di legno che non riusciva a lavorare. Proprio quel pezzo di legno che Geppetto trasformerà in un burattino.

I Set Numero 2 e Numero 3 si trovano anche loro fuori dal centro del borgo, in Corso Vittorio Emanuele 10. Si tratta del Lavatoio, ora chiuso e molto diverso da come appare nel film, e di un vecchio palazzo. Nel lavatoio, costruzione che risale al 1886, Pinocchio viene arrestato dai carabinieri per aver rubato un pesce e anche Geppetto, che prova a raccontare la verità sul bambino quando viene interpellato, viene arrestato per oltraggio. Così, rimasto solo, Pinocchio va a cercare qualcosa da mangiare ma non trova niente.

Il Set Numero 4, in Colle San Martino 10, nel film rappresenta la scuola di Pinocchio, ma nella realtà si tratta di Palazzo Ceccarini-Chigi, costruito intorno al 1700 e oggi sede del Comune di Farnese. Qui Pinocchio dovrebbe iniziare la scuola ma dopo esser stato deriso dai compagni, sente la musica dello spettacolo di Mangiafuoco e decide di seguirla, marinando la scuola.

Infine il Set Numero 5, l’ultimo, in Via Principe Amedeo. Nello sceneggiato ospita la caserma dei Carabinieri ma si tratta in realtà di Rocca Farnese, un tempo residenza della famiglia Farnese e oggi suddivisa in diversi appartamenti privati.

Come arrivare

Per chi proviene da Viterbo: Percorrere la S.S. Cassia In direzione Nord, dopo 5 Km girare a sinistra per Marta, quindi Capodimonte, Valentano, Ischia di Castro e Farnese.

Per chi proviene dalla S.S.1 Aurelia: girare al bivio di Montalto di Castro in direzione Canino-Valentano, dopo 5 Km. svoltare a sinistra in direzione Ischia di Castro e da qui per Farnese.

Per chi proviene dall’Autostrada A1 da nord (Milano): uscire a Orvieto e seguire le indicazioni per Castelgiorgio, S. Lorenzo Nuovo, Grotte di Castro, Latera, quindi Farnese.

Per chi proviene dall’Autostrada A1 da sud (Roma): uscire a Orte e seguire le indicazioni per Viterbo quindi per Farnese.

Per chi proviene da Roma: percorrere la S.S.2 Cassia fino ad oltrepassare Vetralla girare sul raccordo Viterbo-Terni ed uscire a Viterbo nord in direzione Siena sulla S.S 2 Cassia dopo 5 Km girare a sinistra per Marta, quindi capodimonte, Valentano, Ischia di Castro e Farnese.

Per chi proviene da Siena: Percorrere la S.S.2 Cassia in direzione sud fino ad Acquapendente, girare per Grotte di Castro, Latera e Farnese.

Riferimenti
comune.farnese.vt.it
fondoambiente.it/luoghi/borgo-di-farnese
www.visitfarnese.it/pinocchio-a-farnese